Anche noi facciamo esperienza dell’amore di Dio – III domenica di Pasqua – Anno A

Partirono senz’indugio e fecero ritorno a Gerusalemme. (Lc 24,33)

Non è facile cambiare strada quando si convinti che quella scelta sia la più giusta.
Così è l’esperienza che facciamo in altri ambiti: è difficile che accettiamo di cambiare idea, che modifichiamo il nostro modo di vedere, di fare, di pensare, di amare, le nostre decisioni.
Eppure non è impossibile. Se guardiamo la nostra storia troviamo occasioni in cui abbiamo fatto posto alla novità… talvolta in negativo, ma spesso in positivo.
Chiediamoci, allora: che cosa ha avuto il potere di farci cambiare direzione?
Perché riusciamo a modificare qualcosa di noi talvolta è necessario che accada qualcosa di forte, altre volte basta una piccola novità che fa cadere una grande impalcatura. In genere, tuttavia, è soprattutto l’amore a portare questo miracolo dentro la nostra vita. L’amore ha la capacità di farci cambiare. L’amore ricevuto, l’amore provato per qualcuno, l’amore visto… ha la forza di aprire un varco nel cuore e nella testa, il potere di farci percepire la fiducia che permette di tentare una novità.

Anche i due discepoli che da Gerusalemme vanno a Emmaus cambiano il cammino, la direzione, il senso del loro andare. Emmaus dista da Gerusalemme due ore di cammino e loro le trascorrono a parlare di quel sogno in cui avevano tanto sperato, un sogno naufragato nel sangue, allontanandosi dalla città che uccide i profeti e dalla fede nel Signore. Ma a un certo punto li vediamo cambiare direzione e il loro passo lento diventa una corsa senza indugio verso Gerusalemme, verso gli undici, verso il mondo.
Anche loro hanno fatto esperienza di un amore che li ha cambiati, che si è imposto sulla loro paura e sul loro smarrimento, sulle loro convinzioni. Hanno incontrato il Signore! La Parola di Gesù e il Pane da lui spezzato hanno cambiato la direzione e il passo del loro cammino. I due camminatori hanno scoperto una verità immensa. Là dove sembrava impossibile, proprio sulla croce, là dove sembrava assurdo, si è posata la mano di Dio. Cristo non è soltanto morto, ma è risorto e questa notizia ha sciolto ogni loro tristezza e paura, facendoli diventare apostoli coraggiosi.

Ogni domenica noi viviamo la medesima esperienza dei due discepoli. Anche noi facciamo esperienza dell’amore di Dio che si fa parola e pane nella Celebrazione eucaristica. Ogni domenica il Signore si fa vicino a noi camminatori un po’ duri nel cuore, fermi nelle nostre convinzioni, irrigiditi nei nostri modi di pensare, nella certezza che i nostri progetti sono quelli giusti. Possiamo dire che una volta incontrato il Signore cambiamo direzione al nostro andare? Dopo i nostri incontri con lui, i nostri passi diventano corse coraggiose verso gli altri, verso un amore più grande, una testimonianza più generosa, il dono della nostra vita? Chiediamocelo, e soprattutto apriamoci ad un autentico incontro con il Signore. Lasciamo che la sua parola arda nel nostro cuore e con stupore guardiamo ai gesti familiare dello spezzare il pane. Allora riconosceremo la presenza di Gesù e il suo amore ci porterà su strade nuove, le sue.

– don Silvano, Casa Sant’Andrea